A Quarant’ anni ci si preoccupa di fare un’autoanalisi ed il punto della situazione. Ci si rende conto di aver raggiunto la metà della propria vita, ma non si è sicuri di come affrontare il lavoro incompiuto dei venti e trent’anni e l’inevitabile realtà di invecchiare.
Gli uomini che giungono alla fase della mezza età, hanno urgenza di sviluppare quelle parti della loro vita che finora sono state gestite attraverso simbiosi, dipendenze, abbandono o repressione.
Cercano Equilibrio e Completamento.
Ci si rende conto che i bisogni che riguardano l’identità e la contribuzione al mondo non sono ancora soddisfatti, e che anche quando si possiede un lavoro, soldi, beni materiali, amore, etc.. la felicità spesso non é presente.
Possono invece apparire una sensazione di inadeguatezza, una mancanza di motivazione, un bisogno di riconoscimento per quello che si fa, e un senso di appartenenza. Ci si distrae per non ascoltare i propri bisogni e le proprie emozioni, con conseguente sensazione di noia e insoddisfazione.
Comportamenti tipici possono essere quello di dedicarsi estremamente al lavoro, un desiderio di cercare sensazioni sempre più forti (dipendenze), o acquistare sempre le ultime novità in moda o tecnologia per sfuggire alla prigione della routine.
Perdita di senso, accompagnata da una presa di coscienza del tempo che passa e di non stare contribuendo ad un mondo migliore, problemi di relazione nella coppia o nel lavoro, possono essere le conseguenze di una divergenza tra “Volere” e “Dovere”.
Nel profondo di noi stessi, siamo arrabbiati contro il mondo, vorremmo cambiarlo.
Pensiamo che, se solamente il mondo fosse diverso, noi saremmo capaci di realizzare i nostri sogni.
In realtà, siamo noi stessi che dobbiamo cambiare.